Un affettuoso ricordo di Roberto Monetti

Con Roberto Monetti ci conoscevamo da più di 25 anni, ma la sua vera personalità ho avuto modo di scoprirla negli ultimi anni. All’inizio Roberto o, meglio, il dott. Monetti era i responsabile del Provveditorato agli Studi di Terni e io un direttore didattico di fresca nomina in servizio a Terni dopo un anno trascorso in Liguria. Poi è venuta la dirigenza scolastica, i Provveditorati sono stai sostituiti dagli Uffici Scolastici Provinciali e lui ne è diventato dirigente a Terni. In quel momento i nostri rapporti sono cambiati. Ricordo perfettamente la prima riunione che lui volle fare negli Uffici dell’ex Provvdditorato: in quella occasione ci chiese apertamente che dal quel momento dovevamo  dargli del tu e chiamarlo semplicemente Roberto, in luogo del Lei e del dottor Monetti.

Da allora è iniziata la conoscenza di una persona nuova, molto più colloquiale e “amica” di quella che conoscevo in passato. Abbiamo cominciato a sentirci molto più spesso e ho avuto la possibilità di conoscere il vero Monetti: che fosse un formidabile esperto di legislazione scolastica lo sapevamo bene tutti. Ignoravamo però,almeno io e molti altri colleghi dirigenti, la  sua capacità di essere vicino a tutti in modo discreto, non invasivo, sempre disponibile a risolvere i vari problemi che ciascuno di noi gli poneva davanti. La nostra stima reciproca è aumentata, così come è aumentata lla nostra confidenza su questioni anche che andavano al di là del tema scuola. Non posso dire che siamo diventati amici, questo no, ma sicuramente siamo stati persone amiche, anche dopo il suo collocamento a riposo. Spesso lo contattavo per avere chiarimenti e consigli su questioni delicate e lui rispondeva sempre, puntualnmente a ogni mia richiesta. La sua scomparsa così tragica e così improvvisa lascia davvero un vuoto incolmabile nel mio animo. Come aveva chiesto di fare anni fa, voglio salutarlo nel modo che ci aveva indicato.
                                                                                         Ciao Roberto