Cinquanta anni fa, il 26 giugno 1967, moriva a Firenze don Lorenzo Milani, dopo sette lunghi anni di leucemia e dopo oltre dodici anni di esilio a Barbiana, il “penitenziario ecclesiastico” nel quale era “priore di niente”.

Figura di grande insegnante ed educatore cui anche papa Bergoglio ha voluto rendere omaggio alcuni giorni fa, andando a pregare sulla sua tomba nel luogo ove era stato mandato nel dicembre del 1954 dal cardinale Florit, suo diretto superiore.

La riabilitazione che papa Francesco ha voluto fare del priore di Barbiana, a 50 anni dalla morte ha un significato particolare. E’ il riconoscimento dell’enorme spessore umano, oltre che pedagogico, di Lorenzo Milani al quale è intitolata la scuola di Papigno (non a caso a tempo pieno) che dà il nome al Circolo Didattico.

Di Lorenzo Milani citiamo quello che disse a un suo allievo, Michele Gesualdi, poco prima di morire: “Io vi ho dato gli strumenti per pensare con la vostra testa e ho anche indicato le strade su cui camminare. Dovete sgranare gli occhi sul mondo che vi circonda e dire e fare da soli”. In fondo è quello che ogni insegnante deve avere come scopo.

                                              Il Dirigente Scolastico

                                                Claudio Guerrini